Quante cose rivivono in una casa vuota.. Tutto fa pensare al tempo passato, alle persone arrivate e andate via, a chi si è perso lungo la strada, chi non è più tornato.. Io sono tornata solo adesso, troppo tardi forse, ma ricordo ogni mobile e ogni oggetto di questa casa, i passi delle persone da una stanza all’altra, i pianti sul letto e le sere di Natale..Tutto così nitido e sfocato insieme…Ogni casa ci lascia un segno, è impossibile restare indifferenti, c’è sempre qualcosa che ci colpisce: una stanza, uno specchio, un letto… E poi le persone che ci abitano, le loro parole e i loro gesti. Una casa è una storia, un frammento di vita che rimane scolpito nella mente. Un frammento di te.
Avrei voluto più memorie di te
di quanto tutti insieme costruivamo l’amore
di te che correvi e ti sentivi felice.
Mia essenza, mia anima, di un Essere senza tempo.
E in quella pioggia radioattiva
se venivi o te ne andavi
il mio cuore lo sapeva.
E in quella pioggia e temporale
niente altro riuscivo a fare
se non dimenticare.
(Francesca E. 2007)
L’ha ribloggato su Dalla Stella alla Terra.
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Le case abbandonate (ma in generale tutti gli edifici fatiscenti e non più abitati) suscitano in me un certo affascino. Belle parole! Mi è piaciuta molto l’immagine della pioggia radioattiva! Complimenti! 🙂
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Grazie Monique! Anche a me piacciono molto, le fotografo spesso 🙂
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