Antidoto Acca *Testo teatrale*

Antidoto Acca è un testo teatrale nato da un soggetto del 2008 e scritto nel marzo 2018.

Pubblico qui di seguito una sinossi con personaggi come anteprima.

Se operate nel settore teatrale e siete interessati a visionare il testo, potete scrivermi via mail: zetazeta72@gmail.com

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Antidoto Acca 

Sinossi e personaggi 

In un prossimo futuro, di fronte all’emergenza mondiale del calo delle nascite, in ogni nazione vengono creati dei Centri di Recupero per Omosessuali (CRO) allo scopo di far “guarire” gli omosessuali rendendoli eterosessuali con una cura basata sull’Antidoto Acca (creata dal medico italiano Dottor Acca). Con l’appoggio di diversi premi Nobel, le autorità scientifiche in collaborazione con i governi dei vari Paesi principali, riescono a diffondere la convinzione che l’omosessualità sia una malattia curabile e che la soluzione per il calo delle nascite sia la guarigione appunto degli omosessuali. Contemporaneamente, fare figli in provetta o con altri metodi prima consentiti, viene vietato dalla legge tanto da dare origine a un vero e proprio contrabbando.

Di conseguenza, i locali sospettati di frequentazioni gay vengono banditi, e tutti gli uomini sospettati di essere omosessuali, rinchiusi nei Centri di recupero come pazienti. Ogni paziente è contrassegnato da un numero.

In particolare, sotto le cure del DOTTOR ACCA e delle sue ASSISTENTI, si trovano:

GEORDIE – PAZIENTE 301

Ragazzo di 23 anni – fisico magro e lineamenti delicati

DENNIS – PAZIENTE 302

Uomo sui 30 anni – prestante

MICHAEL/STELLA – PAZIENTE 303

Uomo sui 35 annialto, fisico asciutto

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Brani dal testo:

MICHAEL

Chi può dire davvero chi deve guarire da cosa?

ASSISTENTE 1

(riflette un attimo) Seguirete il programma di recupero. Anche fuori di qui. Vi diranno dove andare, cosa fare, cosa mangiare. Tutto. Non dovrete pensare a niente.

MICHAEL

È uguale a morire. Io non voglio vivere senza amare e scoprire di non poter rimediare più.

ASSISTENTE 1

(cambia tono, diventando quasi affettuosa) Supererai quell’attimo di smarrimento. Come quando fuori la temperatura è così bassa che non avresti voglia di uscire, ti è mai successo? Ma una volta fuori, dopo pochi minuti inizi a sentire meno freddo. Anzi, stai quasi bene. Perché ci si abitua. Ci si abitua a tutto.

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DOTTOR ACCA

Nell’incontrastata bellezza del mare, noi siederemo ancora vicini, come in un’epoca senza tempo. Come la prima volta, quando le mani si sfioravano e le ginocchia si avvicinavano, simili a magneti che inevitabilmente si attraggono. Soltanto allora rivedremo noi stessi in uno specchio dorato, che non manderà alcun riflesso, se non quello dei nostri occhi. Abbandonati, illusi, estraniati. Ma comunque, innamorati.

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(Testo di proprietà di Francesca Erriu Enrew)

Immagine: Pina Bausch