(Quando sta per morire nel Nuur grigio, parte di Xyara scende nel Maar per raccontare ad Orian ciò che è accaduto e ritrovare le parti della sua essenza: Orios e Tara)
“Alcuni di noi si erano già riuniti sulla radura non molto lontana dal Nuur grigio dove risiedevano lo sciamano Shiar e il suo seguace Nyu, che avevano convinto tutti della necessità di allontanare gli stellari rimasti. Sentivo che la manipolazione stava ormai facendo vittime anche tra i nostri giovani.
In realtà noi usavamo il termine ‘giovane’ solo su quel pianeta, perché non si addiceva a noi stellari, che invece ci dividevamo in Nuovi e Saggi. Questo passaggio avveniva naturalmente, in base alla vibrazione e al livello di consapevolezza raggiunto, sia con le vite incarnate sui pianeti sia nelle vite tra le vite.
Quando si passava allo stato di Saggio non era più necessario tornare in corpo fisico sulla Terra o altri pianeti se non per scelta volontaria e motivata. Ciò non accadeva spesso, ma di solito erano creature che lasciavano il loro segno per la personalità e la loro Arte.
Insomma, dopo la partenza di Orios con i Sir e dopo aver lasciato Tara nel Maar, mi sentivo molto indebolita nei miei poteri e a tratti molto triste, forse frammentata. Posso avere notizie delle due creature parti della mia stessa essenza?”
“Sì.” rispose Orian, “Tale era il loro amore che hanno deciso di unirsi in un’unica creatura Maar, né uomo né donna come tutti i Maar, e che ha preso nome di Taros. Molti potranno sentire la loro energia nel luogo di nome Tharros sulla Terra.”
Sorrisi, sentendo proprio in quel momento un movimento nell’acqua che mi fece pensare a loro. Sperai di poterli raggiungere presto, ma era importante continuare a spiegare ad Orian quanto accaduto, perché lei potesse entrare in comunicazione con i Sir della galassia e decidere se intervenire. Le raccontai del giovane Mikail.
“Mentre mi avviavo anch’io verso la radura, sul far del tramonto, camminando tra gli alberi udii un pianto sommesso e mi parve di riconoscere quella voce e la creatura accanto all’albero. Infatti si trattava di Mikail, che per me era come un fratello. Con tutti gli Haar eravamo sempre stati come fratelli e sorelle, ma con lui c’era un rapporto speciale, perché pur essendo un Nuovo, per molti parlava e si comportava già quasi come un Saggio, dimostrando grandi poteri e una forte consapevolezza delle cose.
Questo da una parte era un bene, dall’altra egli lo sentiva come un peso e a volte non riusciva a gestirlo, sentendosi incompreso dai più. Mi avvicinai e vidi che era legato all’albero e non smetteva di piangere. Allora lo aiutai a calmarsi, perché mi potesse spiegare.”
“Mi hanno legato perché non vogliono che partecipi al Consiglio.” Mi disse “Non ci crederai, ma c’era anche Aleph.”
Quel nome mi fece trasalire. Sapevo che Aleph era come un fratello per lui. Come d’altronde lo era per me.
“Sanno che ho capito che sono stati manipolati anche loro…Xyara, almeno tu mi crederai. Io mi sento controllato continuamente, me ne voglio andare da qui.”
Lo abbracciai per farlo calmare, e lui continuò a parlare in maniera meno concitata.
“Ho pregato Anthymos di portarmi con lui e i Sir ma non è stato possibile…dovevo restare con il mio gruppo. Ma sono proprio loro…proprio i nostri saggi ad essere stati manipolati. Stanno smemorizzando i nostri codici.”
“Come fai ad esserne certo?” gli chiesi, per cercare di farlo ragionare – ma sapevo dentro di me che aveva ragione.
Aiutai Mikail a slegarsi, così vidi che teneva un oggetto stretto nella mano e me lo mostrò. Era una pietra nera lucida, piatta come un disco.
“Me l’ha data Anthymos.” Disse “La sua vibrazione cambia a seconda della persona che parla, o di cui io chiedo informazioni mentalmente. Sento la pesantezza della vibrazione di quella persona, avverto la manipolazione nella sua mente. A volte sento anche qualche pensiero, capisci. È troppo pesante per me. Io non voglio restare su questo pianeta, e non ci voglio più tornare.”
Lo accarezzai e lo guardai nei suoi bellissimi occhi chiari.
“Ascoltami, noi andremo invece al Consiglio, e tu mostrerai gli effetti della tua pietra in modo che gli altri ti crederanno. Io ti appoggerò.”
“Verrò. Ma se succede qualcosa, prendi tu la pietra.”
L’avevo convinto. Così arrivammo insieme nella radura e ci unimmo al cerchio già riunito dai Nuovi, in attesa dell’arrivo dei Saggi. Tutti ci guardarono, e dovemmo sederci in punti lontani perché uomini e donne erano separati nel cerchio, una divisione che avevamo preso dall’usanza degli umani.
(Testo di Francesca Enrew Erriu)
(Immagine: Xyara)
*NOTE*
Nuur Grigio – corrisponde all’attuale sito di Barumini
Sardegna come centro della Galassia direi…
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