Ognuno ha paura – anzi terrore – di non farcela da sé. Ognuno cerca l’altro come appoggio o bastone per ciò che non si sente in grado di fare. E quando l’altro sei tu stesso, e diventa quella parte di te che non hai, la mancanza è poi tale da poterne morire. Non sentire questa immancabile mancanza, supera le dimensioni dove tu possa trovare quelle parti di te che ti aiutano, ti soccorrono, ti amano.
Chi ti può amare di più se non le parti di te? Felice puoi essere di averle ritrovate. Ognuno avrà la sua dimensione ritrovata, l’amore oltre i termini conosciuti e prestabiliti. Voi non siete prestabiliti, ma semmai prevedibili, quando non osate più di quel passo. Quando siete fragili e malleabili, non duri e stabili come pensate di essere.
Nemmeno piangete, se non lacrime già date. E quando piangete, non sapete perché soffrite. È il dolore del mondo che sentite, è il pianto del Padre e della Madre che arriva fino a voi. E così vi alleggerite, e il ciclo continua, e non sapete dove andate. Niente torna com’era, tutto resta com’era. Siamo noi l’arrivo e siamo noi la partenza.
Noi vi faremo luce con i nostri fari, ma la direzione la decidete voi.
(Da Beatrix – Sirio – 16.8.2019)
Tramite F.E.