Voi pensate di sapere. Ma cosa vi fa credere di conoscere il giusto dal non giusto, l’inetto dall’eletto? La conoscenza non è soggetta alla mente ma all’esperienza del cuore – ciò significa che nulla potete sapere se non siete nel cuore, ed amate voi stessi e gli altri come centro del tutto – Indubbiamente anche schermandovi quando ciò che a voi arriva non è a sua volta nel cuore. E poi questo sentite propagarsi fino al punto dell’ “Hara” (sotto l’ombelico) che è per voi il punto vitale da cui avete origine e siete generati, che vi porta nella scelta della vita nel mondo.
Questa non potete rinnegare, quando Madre vi genera voi generate voi stessi in un continuo scambio e in questo modo arricchite il mondo della vostra preziosa presenza. Solo dopo vi rendete conto di esservi scelti.
Non tutti: qualcuno ancora non lo può comprendere, oppure lo comprende ma non lo accetta. – Però tutti, proprio tutti, siete frammenti di un complesso insieme energetico che si muove a volte freneticamente altre volte con dolcezza – proprio come può accadere nel grembo materno – così che voi vi sentiate a volte cullati altre volte agitati. E nell’acqua del mare si riflette questo vostro sentire.
Il tempo trascorso lì dentro – mentre voi vi formate nell’essere umano che siete – serve a creare la connessione tra voi e il mondo che non conoscete, o di cui avete poca memoria. E serve anche a creare la connessione tra voi e la creatura Madre che tale diventa grazie a voi. Quando voi vi chiamate figlio o figlia ricreate sempre quella connessione. Una parte del vostro essere stellare, in forma energetica, rimane infatti ancora all’interno della creatura Madre.
Questo evento collegato è ad atto di sessualità che se risulta essere distorta porta in questa connessione trauma o sofferenza o incomprensioni nelle parti. Ecco perché molto importante è la sanazione della sessualità distorta, la purificazione del vostro io e di tutte le parti ad essa collegate, perché dunque l’atto di nascita possa essere sempre più puro e non contaminato. – Non parliamo solo delle nascite future, ma anche di quelle già avvenute, comprese la vostra.
Questo lavoro deve partire appunto dal punto dell’ “Hara”.
Beatrix (Sirio) del 7.9.19
(tramite F.E.)