*Recensione*
ERAVAMO COMUNISTI
POESIE E CANZONI DI LOTTA, AMORE E LIBERTA’
di Vincenzo Ursini
(Premio di Cultura – Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1975)

Come recita il sottotitolo, si tratta di una raccolta che contiene Poesie e canzoni di lotta, amore e libertà. Vuole essere infatti soprattutto un inno alla libertà, richiamando sin dalle prime pagine i diritti dei lavoratori e dei diseredati. Questo porterebbe a pensare in primis a una sorta di opera nostalgica post ’68, a una spinta verso il passato e i ricordi dell’autore, che mette a nudo se stesso e la sua esistenza. Ma la raccolta si rivela poi molto più variegata, con poesie che affrontano svariati argomenti: dall’emigrazione all’amore fino alla fede religiosa. Un grande omaggio è reso alla Calabria, terra dove il poeta trova e riscopre le sue radici.
Divisa in più parti, l’opera contiene liriche molto toccanti dedicate al padre scomparso, poesie giovanili scritte da un maturo diciassettenne, canzoni che toccano avvenimenti molto duri della nostra storia. Tra tutti, la strage di Melissa del 1949. Molto presente il tema sociale, la lotta di classe di “Fratelli di rabbia” che ricorda le canzoni di Guccini. Il cinismo adulto sembra poi prendere il sopravvento, la disillusione, non ritrovare più nella società attuale quei valori con cui si era cresciuti. Ma c’è sempre una speranza nelle poesie di Ursini, c’è la fede, c’è la fratellanza.
Un poeta, a mio avviso, con grande capacità comunicativa – non a caso anche giornalista in passato; meritati i numerosi premi che ha conseguito negli anni e le parole a lui dedicate da altri autori che hanno collaborato al testo. Testo impreziosito dai disegni di Grazia Calabrò, accompagnati dai versi dell’autore.
Tra le varie poesie, citerò i primi versi di “Il cuore e le pietre” (A mio padre in memoria):
Il fascismo
aveva unghie di fuoco
e dalle case di nebbia
saliva
la rabbia repressa.
La fame
dormiva sulla pancia del gatto
che guardava la luna
e gli occhi
erano stelle di paura.
****
(f.e.)

Ringrazio Vincenzo Ursini per questa lettura.
Un sincero “grazie” per la grande onestà intellettuale che ha dimostrato nel recensire questo mio volume, senza conoscermi.
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