Lo sguardo è fugace
Non resto, non vado
Se fuggo
È la fine
Se resto
È morire
Le mani, di brace
Sei tu
La mia unica pace.
f.e.

Come l’alba e il tramonto
Sono lieta di presentarvi in anteprima il mio nuovo libro – o per meglio dire remake* – per cui ringrazio tantissimo Brė Edizioni per il lavoro svolto.
Lo trovate in Ebook e tra pochi giorni anche in cartaceo qui:
*versione rivista e corretta di “Come il giorno e la notte”
Vin e Tom: due ragazzi adolescenti che si incontrano per caso e, da quel momento, incrociano le loro esistenze. Ragazzi problematici, soli, che sono costretti a piegarsi alle regole di una vita che non hanno scelto. E la loro solitudine fa da collante, li fonde in un’amicizia messa a dura prova dalle difficoltà. Tom deve combattere contro un mostro: André, uomo senza scrupoli che lo usa per arrivare al potere e ai soldi. Vin si ritrova in un mondo sconosciuto, dove deve imparare a muoversi e a crescere scansando i pericoli e le tentazioni. Eppure, quando i ragazzi si ritrovano, la loro unione si fortifica, fino ad arrivare a un epilogo denso di emozioni e coinvolgimento. Un percorso di due amici, due mani che si intrecciano per non lasciarsi più. Due corpi uniti che niente e nessuno riuscirà a separare… nonostante tutto.
*Come l’alba e il tramonto*
Francesca Erriu Di Tucci
(disponibile a contatti con Blog letterari per letture/recensioni)
Brè Edizioni
IO SONO GOLDRAKE
Attraverso le asperità fino alle stelle
di Carlo Bramanti
(Lupi Editore)
Tra le tante pubblicazioni di autori “emergenti” offerte ai lettori ormai ovunque (soprattutto nelle librerie virtuali), attratta dal titolo e dalla tematica (scrivendo spesso anche io di età adolescenziale e di ragazzi accompagnati da un disagio) ho letto “Io sono Goldrake” di Carlo Bramanti e sono rimasta molto colpita. Prima di tutto per la scrittura, scorrevole sì e apparentemente semplice ma tagliente e profonda. La semplice vicenda di Jimmy, un ragazzino introverso che “tende a sognare troppo e a scappare dalle proprie responsabilità”, sottende infatti altri mondi e realtà che vengono a galla man mano dal suo diario.
Jimmy è cresciuto nel mito di Goldrake (il robot del titolo), tanto da provare a costruirsi da solo modellini ispirati appunto a quel personaggio e alle eroiche gesta di Actarus. E proprio questi modellini saranno protagonisti di una lotta reale che il ragazzo dovrà affrontare, non solo contro dei nemici esterni ma anche contro i nemici interiori; in una sorta di “distorsione cognitiva”, Jimmy si rifugia nei suoi sogni per fuggire a una realtà troppo dura per lui. Si tratta in definitiva di una continua lotta tra luce e oscurità, abilmente tratteggiata dall’autore.
Ho trovato molto belle le parole del padre in proposito:
“L’uomo deve liberarsi da ogni schema inculcatogli nel corso degli anni, deve farlo fino a sentire l’innesco dell’anima, i confini che divengono pian piano più labili. Deve far sì che la paura scemi e il tetto dei pensieri torni alla neve, al miracolo di percepire la caduta di ogni singolo fiocco, la foglia ingiallita che vola lontano dall’albero nel quale ha vissuto. Odiare qualcuno e persino il mondo intero serve solo a complicarsi la vita.”
Insomma un inno alla vita e alla bellezza. Un romanzo che coglie l’occasione per riflettere sulla società odierna, sulla guerra, per chiedersi “dov’è l’umanità”?
Riflessioni che portano al messaggio conclusivo, “Per aspera ad astra”, come recita il sottotitolo e come richiamato dalle parole di Jimmy:
“Continuare a piangere non serve a nulla. Devo cercare le mie radici, attingere a piene mani a ciò che rimane del mio spirito, esplorare con le forze rimaste il mistero di spazio e anima, non per giungere a una conclusione ma per sapere che una parte di me può correre persino più veloce della luce; devo trovare nel buio profondo qualche parvenza di stella cui posso ancora aggrapparmi…”
Se siete amanti dei cartoni animati di quegli anni come me, non potrete non apprezzare gli intermezzi di Actarus e Venusia, intelligente escamotage narrativo. Non potrete non provare empatia per Jimmy e una forte e struggente nostalgia. Molto consigliato.
f.e.
Iokanaan, sei stato l’unico uomo ch’io abbia amato. Tutti gli altri uomini mi nauseano. Ma tu, tu eri bello.
Il tuo corpo era una colonna d’avorio su un piedistallo d’argento. Era un giardino pieno di colombe e di gigli d’argento. Era una torre d’argento ornata di scudi d’avorio. Non c’era nulla al mondo bianco come il tuo corpo.
Non c’era nulla al mondo nero come i tuoi capelli. Nel mondo intero nulla era rosso come la tua bocca. La tua voce era un incensiere che spandeva strani profumi, e quando io ti guardavo udivo una musica strana!
—
*Salomè* Oscar Wilde (cit. in Come il giorno e la notte)
*L’amante di Porfiria* R.Browning
Son certo la fissai negli occhi
felici e orgogliosi, alla fine compresi
Porfiria mi venerava; lo stupore
gonfiò il mio cuore, e ancora cresceva
mentre riflettevo su come agire.
in quell’istante lei era mia, mia, e bella
perfettamente pura e buona: capii
che cosa fare, e presi tutti i suoi capelli
in una lunga bionda treccia l’avvolsi
tre volte attorno alla sua esile gola,
e la strangolai. Non sentì alcun dolore.
Quasi son certo che non avvertì alcun dolore.
Come il fiore richiuso che trattiene l’ape,
cautamente aprii le sue ciglia: ancora
ridevano gli occhi senza una macchia.
E poi slegai la treccia
dal suo collo; la sua guancia ancora una volta
arrossiva brillante al mio ardente bacio:
Sollevai la sua testa come prima,
solo, che stavolta la mia spalla sopportava
il suo capo, pendente su di essa immobile:
la sorridente rosea testolina,
così felice d’avere il suo più grande piacere,
che tutto ciò che disprezzava fuggì presto,
ed io, il suo amore, invece avevo fatto mio!
L’amore di Porfiria: lei non immaginava come
il desiderio del suo caro si sarebbe sentito.
E così sediamo insieme adesso,
e per tutta la notte non ci siamo mossi,
e tuttavia Dio non ha detto una parola!
*Porphyria’s lover* R.Browning
pic. by Ellen
In ricordo di David Bowie *10.01.2016
Dalla prima all'ultima pagina: andata e ritorno per un mondo lontano
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