Questo blog nasce dall’incontro con me stessa. Dalla parola “manifestazione” giunta prepotentemente dopo alcuni anni di percorso e di contatti. Contatti con esseri senza tempo, esattamente come noi.
Vi dirò come tutto è cominciato, trascrivendo qui il risultato del viaggio in cui ho incontrato me stessa durante una seduta di trance ipnotica con il viaggiatore e counsellor Momi Zanda (d’ora in poi sarà sempre MZ, e solo ora noto che il suo nome contiene anche la parola Mom, mamma. E in effetti potrebbe avere questo ruolo, in quanto genera nuove creature. Nuove creature nascono quando arriva la consapevolezza. Ma di questo credo che parlerò successivamente).
Ma adesso ecco l’incontro di cui vi parlavo, il viaggio nella Nuraxia (epoca nuragica), la conferma di dover “riunire i fratelli”. Anche questo lo capirò più avanti, e ve lo racconterò, se lo vorrete leggere.
“Ero un’anima ingenua e pura, leggera come piuma mi elevavo quasi da terra perché non sentivo le pesantezze del mondo, ero in armonia col tutto. E camminando nel sentiero tra i fiori colorati ero a Casa e le mani mi vibravano di energia. Energia che giungeva dal suolo con il suo richiamo. Sul suolo posavo le mani e si apriva come un varco, un portale scuro, un pozzo lontano nel tempo dove una luce mi mostrava delle scale per scendere. E scendevo quelle scale che mi portavano alla mia “sardità”, alla comprensione del perché fossi lì. Il pozzo/grotta scendeva in forma conica allargandosi poi in una base circolare, un tempo c’era stata acqua, ora non più. Percorrevo più volte la sua base circolare toccando la parete, come cercando comunicazione con le pietre. Sapevo che si scendeva lì per avere informazioni, per capire di più ponendo le domande all’Indovino della grotta. Lui stava seduto esattamente al centro, a torso nudo e con una maschera sul volto. Mi ha detto che ero stata allontanata perché non creduta e tradita, avevo vissuto in un luogo buio e grigio e ora ero tornata. Gli ho domandato quindi il senso del mio ritorno e la sua risposta è stata: “Sei sempre stata qui. Non sei mai andata via”. Gli ho chiesto allora cosa dovevo fare lì, e la sua risposta è stata: “ Riunire i Fratelli”.
A quel punto ci siamo: io ora, la donna dei fiori e l’Indovino. Io e la donna risaliamo le scale e usciamo, lì incontriamo lo Sciamano della Nuraxia, l’antica civiltà dei Nuraghi. Ci conduce presso un antico nuraghe e ognuno di noi entra da una nicchia diversa. Ognuno di noi proietta un raggio verso il centro del luogo. La donna dalle mani, io dal cuore, un raggio verde e oro; lo sciamano dal terzo occhio. Io e la donna dei fiori siamo ormai una cosa sola, riunite nelle dimensioni, la Francesca della Nuraxia e la Francesca di ora, che sta rivivendo quella stessa esperienza del passato e ora la sta sanando.
Intorno a noi tre i raggi si uniscono formando una grande sfera che ci racchiude tutti come una bolla. Ci connettiamo con la Nuraxia e con i pianeti fino al Sole centrale da dove tutto ha origine.
Sento una forte connessione con dei Maestri, Fratelli, entità che vogliono parlare ma non codifico. Capisco però che devo continuare con ciò che sto facendo, ho una gran pace.
Sto solo rivivendo ora ciò che avevo già vissuto per via della vecchia energia che ci riprendiamo, a volte. Questo è sanato. Io sono qui. Ora.”
(Regressione multidimensionale 27/05/2016)