Care donne, la domanda che spesso ponete dentro di voi, o ai Registri o alle carte, o qualunque canale a cui vi rivolgete, ecco voi chiedete: Perché non sono madre? Oppure, perché sono madre? In tal condizione vedendo unica risoluzione femminile sul vostro piano. Desiderio talmente forte che spesso va a celare un bisogno terreno. Comprensibile certo, il bisogno di amare. Accudire, generare. Nel segno dell’amore. Nel segno della Madre Celeste. Ma semplicemente vorrei dirvi, tanti modi vi sono di esser madre. In particolare, siete madri voi che operate per il bene del pianeta con il vostro cammino, in quanto generate nuove vite. Ovvero aiutate altre creature a ri-nascere!
Ecco perché ti dico questo:
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Tu sei madre
quando crei
Tu sei madre
anche se non partorisci
Tu sei madre
perché lo sei stata prima
Tu sei madre
di tutto ciò che ti desidera per madre
Tutte siamo madre.
(La voce di Beatrix **sulle Donne**)
Ricordo inoltre questa bellissima poesia di Pasolini:
E’ difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…