Devi tutto al Teatro. A quei testi impolverati che hai iniziato a leggere da ragazzina per continuare all’Università. A quei personaggi che dalla carta si presentavano sul palco ma prima ancora nella tua testa, per poi nel tuo cuore restare.
E le prove. Le sedie vuote che ti guardano con gli occhi dello spettatore, di chi si aspetta da te quell’emozione con cui uscire per strada in una sera d’inverno con un pensiero migliore. Le luci e il buio, a rappresentare la vita così com’è. Le maschere che parlano dentro e fuori, quelle che si manifestano e quelle che ti ingannano.
“Un’entrata, una battuta e il pubblico rabbrividisce”. Questo è il talento? O semplicemente passione? Perché ciò che il teatro ti lascia, è ciò che tu sei pronto ad amare.
*Grazie a tutti i compagni di viaggio del teatro, ai registi ed attori e i tecnici, agli scrittori e creatori di storie incredibili: Tennessee Williams, Shakespeare, Cechov, Pirandello…impossibile nominarli tutti.*
“Sarò il tuo specchio
Rifletterò ciò che sei, nel caso non lo sapessi
Sarò il vento, la pioggia, il tramonto
La luce sulla tua porta per mostrarti che sei a casa
Quando pensi che la notte abbia invaso la tua mente
Che dentro sei confuso e a disagio
Lascia che ti dimostri che sei cieco
Per favore non nasconderti, tanto ti vedo.
Trovo difficile credere che tu non sia consapevole
Della tua bellezza.”
(“I’ll be your mirror” – Lou Reed)