“Io ora al sole non attribuisco più nessuna importanza, né alle scintillanti fontane che alla gioventù piacciono tanto. Io adoro solo l’oscurità e le ombre, dove posso essere solo con i miei pensieri. (…) Il tempo è un abisso, profondo come lunghe e infinite notti, i secoli vengono e vanno. Non avere la capacità di invecchiare è terribile. La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce a immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose”
(Nosferatu, Herzog, 1978)
Ecco qual è la sorte di chi nasce “condannato senza nessuna colpa ad una vita perenne su questo mondo”. Anche Gulliver, quando è portato al cospetto degli esseri immortali, rimane a dir poco sorpreso nel notare che essi non mostrano interesse per nulla, e il fatto di sapere che il visitatore ha visto tanti luoghi non suscita in loro la benché minima curiosità. La loro visione non è piacevole, infatti “un che di spettrale, veramente indescrivibile, si impossessa di loro aumentando con gli anni” . Come dei non morti, si aggirano spettrali desiderando la morte, portandosi appresso tutto il peso e la bruttura della vecchiaia alle sue estreme conseguenze.
Il desiderio di immortalità è un’ansia di potere, è un voler sbeffeggiare la morte e contrastare il destino umano. È andare contro il volere divino. Ma ribellarsi contro il volere divino, come dimostra il mito di Prometeo , implica tragiche conseguenze. Se per combattere la morte lo scienziato Victor Frankenstein infonderà la vita ad una creatura forgiata da ciò che rimane di vari cadaveri umani, troppo tardi egli si renderà conto di aver fatto nascere un essere mostruoso, infelice perché consapevole della propria condizione; un mostro fin troppo umano che chiede soltanto di non essere lasciato solo; un Narciso al rovescio che si strugge nella scoperta della propria immagine riflessa: “how I was terrified when I viewed myself in a transparent pool!” (“rimasi terrorizzato nel vedere me stesso nell’acqua trasparente”).
(testo di Francesca E.)
Immagini: Nosferatu di Herzog